Donna impresa: il mondo delle piccole imprese rosa su Donne sul Web

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Com’è cambiato il mondo delle imprese femminili in Italia in questi 10 anni? Poco o nulla. “I problemi sono gli stessi, ma oggi ci sono nuove soluzioni. Peccato che la politica le ignori”. A spiegarlo è Giulia Amara, responsabile del network Donne sul Web, che lancia lo spazio Donna Impresa, dove si dà voce al milione di aziende fatte da donne nel nostro Paese, raccontando le loro storie, con interviste, articoli, video, ma anche iniziative offline.

Che il mondo delle imprese femminili in Italia sia una grande risorsa lo dicono tutti. Peccato poi che questo non si traduca nella pratica in qualcosa di concreto. Le donne al potere sono sempre le stesse e l’oltre milione di piccole medie imprese femminili non vengono valorizzate né ascoltate. Questo mondo oggi viene rappresentato online con il progetto Donna Impresa, dove si dà spazio a tutte le donne che vogliono raccontarsi: imprenditrici, creative, casalinghe – “Perché anche una casalinga fa economia” fa notare Giulia Amara – tramite un format editoriale basato su storie, interviste e video. Si racconta il mondo delle piccole imprese rosa italiane grazie a un team dedicato interamente al tema, che percorre l’Italia da nord a sud (senza dimenticare le isole) per dare voce a tutte le imprese femminili.

Dal 2006 a oggi, cos’è cambiato?

Il progetto ha radici lontane: “Abbiamo iniziato nel 2006 con il primo grande evento dedicato all’economia al rosa, Women’s Economics” spiega Giulia Amara, promotrice dell’iniziativa e responsabile del network Donne sul Web. “Un grande successo: uno spazio di convergenza tra imprese e istituzioni che favoriva visibilità e scambi. Ma era solo la base di partenza e in questi 10 anni non ci siamo fermate: abbiamo continuato a monitorare e raccontare la realtà del mercato del lavoro in Italia dal punto di vista delle donne tramite vari format editoriali”.

Dieci anni in cui, come sappiamo, è successo di tutto, trasformazioni politiche, sociali e culturali e soprattutto la famigerata “crisi”. Ma come sappiamo in Italia tutto cambia per non cambiare e i problemi di oggi sono gli stessi di ieri: “Probabilmente l’evento nel 2006 ha anticipato una realtà allora e tuttora sommersa o della quale nessuno parla” continua Amara. “Uno spaccato dell’economia italiana che emerge una volta all’anno nei dati Unioncamere, a parte qualche fenomeno isolato a livello locale o alcune dichiarazioni d’intenti di politici che non si traducono mai in fatti. Il mondo donna impresa era già frammentato e lo è ancora, così come l’associazionismo o altre realtà che se convergessero trarrebbero solo degli enormi vantaggi”.

Donna impresa, un grande racconto del mondo femminile

Le difficoltà sono sempre le stesse: “Tre soprattutto: burocrazia, difficoltà a reperire il credito, mancanza di visibilità o comunicazione. Elementi fondamentali per fare impresa. Non bastano i social: ci sono aziende che pensano di essersi adeguate alle sfide del mercato globale perché hanno aperto una pagina Facebook. Non è così.”

Dall’osservatorio di Donna Impresa quello che emerge è che, se i problemi sono gli stessi di 10 anni fa, le soluzioni oggi possono essere diverse. Non solo online, ma anche offline: “La capacità di fare network non si deve limitare al mondo digitale, anche se è quello in cui viviamo e lavoriamo. Servono iniziative mirate che mettano in evidenza non solo i numeri delle aziende in rosa sul territorio, ma che favoriscano realmente scambi e idee” continua Giulia Amara. L’obiettivo di Donna Impresa e di Donne sul Web è anche questo: un continuo racconto del mondo femminile del lavoro, ma anche la creazione di eventi offline, incontri, scambi e anche iniziative come il nuovo premio regionale L’ Economia delle Donne, un premio al merito per le imprese rosa.

Raccontare non solo i successi, ma anche le difficoltà

“Quante donne vorrebbero crearsi un lavoro ma manca l’idea? O spesso semplicemente non è quella vincente. Non basta imparare un business plan: un tempo forse sì, ma ora non più”. Il talento e le idee in Italia non mancano, e non è retorica o facile patriottismo, ma una realtà: “Ci sono tanti casi di successo in Italia” spiega l’Amara. “Nomi noti li troviamo nel vino, nella moda, nella tecnologia. Ma personalmente, delle centinaia di donne con cui ho parlato e delle migliaia di storie raccontate, ho particolarmente ammirato le donne in agricoltura. Nello specifico le donne del riso, quelle che una volta venivano definite mondine, o le donne del formaggio. Storie vere che non avrei mai immaginato”.

Non solo storie di successi su Donna Impresa, ma anche storie di fallimenti e difficoltà. Prima di tutto per liberarsi della retorica che ci mette tutti d’accordo ma che poi ci ancora a una realtà che non cambia, e poi perché, conclude l’Amara, “è altrettanto utile raccontare le molte imprese che non sono riuscite ad andare avanti, conoscere i limiti che hanno incontrato, capire perché, cos’è successo. E partire proprio da lì”.

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