Radio Bullets, #donnenelmondo del 26 maggio 2015

Feminist Gloria Steinem speaks to the media after her group of peace activists crossed the border line through the demilitarised zone (DMZ) separating the two Koreas on Sunday.

Feminist Gloria Steinem speaks to the media after her group of peace activists crossed the border line through the demilitarised zone (DMZ) separating the two Koreas on Sunday.

Salve a tutte e a tutti da Angela Gennaro, benvenuti al nostro viaggio di approfondimento nel mondo delle donne su Radio Bullets.

Ascolta la puntata.

Questa settimana cominciamo con lo Sri Lanka, dove le giocatrici della squadra di cricket femminile, scrive l’AdnKronos, sono state costrette a compiere favori sessuali per mantenere il loro posto nella squadra. Lo riferisce il ministero dello Sport del Paese spiegando che la prova delle molestie sessuali è stata scoperta in un’indagine avviata lo scorso anno dopo la denuncia di una giocatrice esclusa per aver rifiutato di fare sesso con alcuni funzionari di cricket. Sono già state avviate procedure disciplinari, ha detto il ministero, senza nominare gli individui coinvolti.

Medici senza Frontiere denuncia l’intensificarsi dei combattimenti in Sud Sudan che starebbe esponendo i civili a una violenza diffusa e limitando fortemente l’arrivo degli aiuti necessari. Il forte aumento di violenza negli stati di Unity, Jonglei e dell’Upper Nile ha portato alla sospensione dei servizi medici, la distruzione delle strutture sanitarie e l’evacuazione del personale medico. A Bentiu, i combattimenti e l’insicurezza delle ultime settimane hanno costretto MSF a sospendere diverse cliniche mobili nelle zone circostanti. In una zona a Nhialdiu, MSF forniva visite mediche gratuite per centinaia di persone ogni giorno. MSF continua a gestire un ospedale all’interno dei campi della “Protezione dei Civili” dell’ONU a Bentiu che ha visto più di 11.000 nuovi arrivi, di cui la maggior parte donne e bambini. Molte persone hanno raccontato a MSF la violenza da cui stavano scappando: interi villaggi rasi al suolo; famiglie separate; attentati e omicidi; l’abbandono dei feriti, e la violenza sessuale contro donne e bambini. MSF ha curato una donna incinta che è arrivata con un grave infortunio alla gamba dovuta a una mina esplosa. Non aveva ricevuto nessun tipo di assistenza medica per nove giorni.

In Canada, dove si e’ in questi giorni tenuto una marcia di Walk a Mile in Her shoes – in cui gli uomini indossano scarpe da donna con tacchi rossi e camminano per dire no alla violenza di genere – le statistiche parlano del 96 per cento delle persone che ritiene che qualsiasi attività’ sessuale debba essere consenziente. Ma uno su tre non sa definire il consenso. Ogni notte 3,300 donne canadesi e i loro 3,000 bambini dormono nelle case rifugio per donne vittima di violenza domestica.

Una campagna di fundraising contro la violenza di genere. Accade nelle isole di San Juan un arcipelago nello Stato di Washington a nord ovest degli Stati Uniti, al confine con il Canada e a poca distanza dall’Isola di Vancouver. La campagna si chiama 100 stand up men: 100 dollari dedicati alla donna della propria vita: il ricavato verrà devoluto in strumenti di pianificazione di politiche di sicurezza ma anche in prevenzione nelle scuole. Richard Lowe, unico avvocato uomo per le vittime del DVSAS, ovvero Domestic Violence and Sexual Assault Services of the San Juan Islands, spiega: “È una questione di uomini che approcciano su questo tema altri uomini. Vogliamo essere un esempio per gli altri uomini affinchè smettano di alimentare il silenzio. Non è un problema di genere, è un problema umano. ”

Sempre negli Stati Uniti sta facendo discutere l’arresto di Ray McDonald, difensore della squadra di football americano Chicago Bears, con l’accusa di violenza domestica e di messa a rischio di minori. Avrebbe aggredito una donna, e mentre teneva in braccio un bimbo. Il giocatore era già stato arrestato in passato con l’accusa di violenza, ma non erano state presentate denunce a suo carico ed era quindi stato rilasciato. La squadra lo ha esonerato.

Women Cross DMZ, una delegazione di 30 attiviste per la pace provenienti da 15 paesi diversi, ha marciato, il 23 maggio scorso, per due chilometri e mezzo lungo il recinto di filo spinato insieme a 300 tra cittadini, membri della società civile e gruppi religiosi della Corea del Sud dopo aver attraversato la zona demilitarizzata tra le due Coree. “Non eravamo certi di potercela fare, ma ci sentiamo orgogliosi per questo viaggio realizzato senza intoppi e in nome del dialogo, della pace e dei diritti umani delle donne”, ha spiegato Steinem, 81 anni.

Un gruppo di donne nere ha protestato in topless, bloccando il traffico nel centro di San Francisco, per attirare l’attenzione sull’uccisione di donne nere e di bambini da parte della polizia. La manifestazione, si legge su USA Today, faceva parte di una giornata nazionale di azione per protestare contro la morte di Aiyana Jones, Tanisha Anderson, Yvette Smith, Rekia Boyd e di altre donne e ragazze uccise da agenti delle forze dell’ordine.

Militanti dell’ISIS hanno bruciato viva una donna di 20 anni perché ha rifiutato di prendere parte a quello che viene definito un “atto sessuale estremo”. Zainab Bangura, rappresentante speciale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale in guerra, ha recentemente condotto un tour nei campi profughi dei conflitti in Siria e in Iraq. L’ISIS – ha spiegato in un’intervista al Middle East Eye, “stupra, riduce in schiavitù sessuale, costringe alla prostituzione e compie altri atti di estrema brutalità. Abbiamo sentito il caso di una ragazza di 20 anni bruciata viva perché si rifiutava di compiere un atto sessuale estremo, e di molti altri atti sessuali sadici. Abbiamo faticato a capire la mentalità di persone che commettono tali crimini”, spiega Bagura.

SI inaugura il 31 maggio a Berlino la mostra “Sogni realizzabili? Italiane a Berlino” ideata dalla sezione berlinese di Rete Donne e.V. (l‘associazione delle donne italiane in Germania). Il tema è la nuova migrazione femminile italiana in Germania e le opere esposte la raccontano attraverso diverse prospettive le “moderne” protagoniste di un fenomeno in realtà “antico”.

E anche per oggi è tutto. Appuntamento alla prossima settimana con #donnenelmondo su Radio Bullets.

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